mercoledì 27 luglio 2011


Senza di lei non si può partire

INDUBBIAMENTE
non basta passare il Mar Rosso per trovarsi capaci di libertà. Per vivere da uomini e donne libere non basta intonare canzoni di vittoria. La libertà la si impara con pazienza giorno dopo giorno. In tal senso i 40 anni di cammino nel deserto costituiscono una specie di apprendistato della libertà. Il popolo deve imparare a fidarsi di Dio anche nelle avversità, quando manca il pane e l’acqua. Cosa tutt’altro che facile! Puntualmente, quando manca l’acqua o il cibo, il popolo si lamenta e rimpiange l’Egitto.
Per quanto sembri paradossale, la schiavitù riesce a dare infatti una certa sicurezza, mentre la libertà comporta rischio e avventura. In questo contesto si rivela assai preziosa la guida carismatica di Miriam che sostiene il popolo con il suo carisma profetico.
Nel libro dei Numeri troviamo un racconto che a prima vista non le fa onore. Si tratta di un peccato di gelosia nei confronti di Mosè, complice Aronne. Miriam paga le conseguenze del peccato anche per Aronne che viene risparmiato dalla lebbra a causa della sua dignità sacerdotale (cf Nm 12,11-13).

 Per sette giorni dovrà stare isolata fuori dall’accampamento. Nel frattempo la marcia si arresta: "Il popolo non riprese il cammino, annota la Scrittura, finché Miriam non fu riammessa nell’accampamento" (Nm 12,15).
Questo dettaglio dei sette giorni d’attesa è interpretato dalla tradizione giudaica come un segno della dignità di questa donna,tutti l’aspettano: dal popolo, ai sacerdoti, alla stessa nube gloriosa, cioè Dio. Proprio come si aspetta una donna importante!

 Lei ha meritato di essere "aspettata"

 per avere a sua volta saputo aspettare sulle rive del Nilo, finché la vita di Mosè non fosse in salvo: "Miriam attese un’ora … e Dio fece attendere a causa di lei, nel deserto, l’arca e la Shekinah, i sacerdoti, i leviti e tutto Israele, con la nube della gloria per sette giorni".


Miriam donna importante non perché senza difetti, ma nonostante i suoi limiti e difetti. Senza di lei non si può partire! Dovrà ricordarlo anche la profezia di voce maschile. Dice infatti il Signore per bocca di Michea: "Popolo mio, che ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Ti ho condotto fuori dal paese d’Egitto, ti ho liberato dalla casa di schiavitù, ho mandato davanti a te Mosè, Aronne e Maria" (Mi 6,3-4).

Dio conduce il cammino dell’esodo per mano di due fratelli e una sorella piuttosto anziani (Mosè aveva ottant’anni!) e tuttavia giovanissimi, capaci di sognare il futuro e la libertà.

 La profezia della vita consacrata non consente di invecchiare perché fissa lo sguardo su Dio, sorgente dell’eterna giovinezza.

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