PENSIERI BREVI

Pensieri Brevi




SONO ATEO…SONO CREDENTE… 
Sono ateo quando vado in Chiesa  ...ma la mia vita rimane fuori.
Sono ateo quando prego Dio con le labbra ,... ma il mio cuore è muto.
Sono ateo quando alzo le mani a Dio per chiedere... , ma poi le tengo chiuse per stringere quello che ho senza donarlo a nessuno.
Sono credente .... quando mi accorgo che il Dio che cerco è già accanto a me in casa, in auto, nel bar, dove lavoro, dove mi diverto, dove soffro…
Sono credente .... quanto il mio cuore rimane sereno anche nella situazione più difficile perché ha incise sopra le parole di Gesù.
Sono credente quando finalmente apro le mani e lascio cadere lo scudo e la spada di ricchezze e potere con le quali mi difendo dagli altri.
Sono credente .... quando credo, respiro, sento e vivo quello che Gesù ha vissuto, facendo in modo che ogni angolo della mia vita, piena di pericoli e a volte povera, sia sempre ricca di Dio.
IL SEPOLCRO VUOTOGesù non ti trovo tra i morti…
non ti trovo tra coloro che uccidono la speranza con il pregiudizio,
non ti trovo tra coloro che inquinano l’ambiente e le relazioni umane,
non ti trovo tra gli indifferenti, gli egoisti e i pessimisti,
non ti trovo tra coloro che si nutrono solo di beni e non di amore,
non ti trovo tra gli incapaci di perdonare e tra chi cerca la vendetta,
non ti trovo tra coloro che non hanno speranza e non credono in un futuro di pace per tutti,
non ti trovo tra i morti…
Tu sei vivo!
…e sei in un pane spezzato insieme,
sei in una parola amica che ridona coraggio a chi si sente escluso,
sei in un gesto di carità anche semplice,
sei in un parola di perdono,
sei in un povero che mi invita da amarlo,
sei nel piccolo che cerca la mia mano,
sei nella pace che a piccoli passi cerco di costruire attorno a me,
sei nei miei fratelli e sorelle che ricordando le tue
parole costruiscono ogni giorno il Regno di Dio…






NON TEMERE. CONCENTRA I TUOI PENSIERI SU GESU’

Noi dobbiamo ascoltare attentamente gli avvertimenti delle sentinelle, ma non dobbiamo diventare ossessivi a riguardo.

Dobbiamo essere avvertiti e messi in guardia dai messaggi profetici, e dobbiamo tenere in considerazione ognuna che viene rivelata e confermata nella Scrittura. Dobbiamo raccogliere tutta la conoscenza possibile sulla imminente tempesta, affinché possiamo preparare i nostri cuori a qualunque distruzione essa possa portare. Però non dobbiamo lasciare che la paura o l’ansietà consumi i nostri pensieri, che domini le nostre menti, che si impossessi dei nostri cuori!

Certamente, le tenebre stanno arrivando, ed il giudizio è davvero alle porte. Ma come popolo di Dio, non posiamo permettere a nessuna nuvola scura di nascondere la luce delle Sue grandi promesse d’amore e misericordia per il Suo popolo. Dobbiamo essere ben informati dalle parole e dai profeti del Signore, ma non dobbiamo basarci così tanto sulla conoscenza profetica da fargli prendere il sopravvento sulle nostre vite.

Il diavolo vorrebbe che accadesse proprio questo. Lui sa che, se non riesce a farti dubitare della Parola di Dio riguardo i Suoi giudizi, può però portarti ad un altro estremo conducendoti ad una ossessione spaventosa per questi tempi pericolosi. Egli tenterà di derubarti di ogni speranza consumandoti con pensieri di inquietudine.

L’apostolo Paolo ci rassicura a riguardo con tali istruzioni: “Quanto al rimanente, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose” (Filippesi 4:8). Paolo ci sta dicendo, “Avete ascoltato tutti gli avvertimenti. Ora, tenete semplicemente in considerazione ciò che la Parola di Dio rivela e ciò che le Sue sentinelle dicono. Infine, fissate ogni vostro pensiero su Gesù e sulla Sua bontà”.

Ho fedelmente avvisato di un’imminente olocausto economico su scala mondiale, e già lo vediamo accadere in tutto il mondo. Ho avvertito che i cristiani soffriranno – che ci sarà una grande perdita e difficoltà. In questo istante migliaia di santi preziosi in tutto il mondo sopportano tribolazioni incredibili. Ma tutto ciò non è l’obiettivo primario di tutte le mie energie e del mio ministero. No, l’espressione più profonda della mia anima è proclamare l’amore di Dio Padre e la dolce misericordia del nostro Salvatore Gesù!

Così, quando la sera vado a letto, so che Lui solo ha il controllo di tutte queste cose. Io faccio solo ciò che fece il profeta Isaia: Egli fece sì che la sua mente riposasse nella piena fiducia nel Suo Signore. Disse, “Alla mente che riposa in te tu conservi una pace perfetta, perché confida in te” (Isaia 26:3).




PACE PERFETTA


IN UN TEMPO DI PANICO, IL POPOLO DI DIO, FIDUCIOSO, SARA’ BENEDETTO CON UNA PACE PERFETTA
Il Signore dichiara, “Io creo il frutto delle labbra. Pace, pace a chi è lontano e a chi è vicino, dice l’Eterno, Io lo guarirò” (Isaia 57:19). Il termine ebraico per “pace” qui è “pace perfetta”.
Credo che, circondata dal caos e dall’isterismo nei giorni a venire, l’America vedrà la più grande testimonianza della gloria di Dio e della Sua potenza come non l’ha mai vista. Come? Tutta l’America vedrà che molti nel popolo di Dio possiedono la Sua pace perfetta! In quel tempo il Signore farà sorgere un popolo che è stato dotato della Sua pace perfetta ed assoluta – la pace che Cristo stesso ora gode alla destra del Padre. E noi vivremo, ci muoveremo, respireremo in quella pace meravigliosa.

La Scrittura dice che Dio custodirà tutti coloro che confidano in Lui “…Tu mantieni in una pace perfetta colui la cui mente rimane ferma in te, perché confida in te” (Isaia 26:3). E in questo momento, molti nel popolo di Dio stanno prendendo questo impegno con Lui: “Disporrò il mio cuore a cercare Dio in ogni cosa, non importa ciò che accadrà. Gli darò tutto ciò che possiedo e tutto ciò che sono. Credo che il Suo giudizio stia arrivando – per questo mi preparerò per Lui, come Sua sposa!”
Dio fece per la prima volta la Sua promessa di pace perfetta a coloro che in Giuda stavano attraversando un grande castigo del Signore sulla loro terra. Dio stava abbattendo tutte le alte fortezze e le mura, tutta la pompa e le ricchezze sulle quali il popolo si appoggiava, “…fin giù nella polvere” (Isaia 25:12). Persino il residuo fedele che ancora confidava in Dio fu scosso fino nel loro intimo. Tuttavia, durante quel tempo, Dio disse ad Isaia di rassicurare questi credenti fedeli: “Il Signore vi custodirà nella pace perfetta – se solo confiderete in Lui!” Il profeta disse, “O Eterno, tu stabilirai per noi la pace…” (26:12). In altre parole: Dio stabilirà nei nostro cuori la Sua pace perfetta- Egli vuole donarci una pace che non può essere smossa.
Allo stesso modo oggi, in questo momento in cui il panico imperversa in tutta l’America,in cui le notizie minacciose iniziano ad emettere onde d’urto di paura attraverso tutto il paese, in cui l’isterismo cresce – il popolo di Dio non potrà evitare di sentire quest’enorme onda di ansietà umana. È vero, io la sentirò, tu la sentirai; tutti i cristiani la sentiranno. Tali sentimenti sono inevitabili; è semplicemente umano avere una simile reazione ad un caos tanto terribile. Eppure, allo steso tempo, Dio metterà dentro di noi le risorse necessarie a prendere l’immediato controllo di ogni pensiero di timore e condurlo alla verità di Cristo; e il Suo Spirito riempirà l’intero nostro essere con la Sua pace perfetta!



CHI HA ESCOGITATO QUESTO PIANO DI SOPRAVVIVENZA?

“Poi la parola dell’Eterno gli [Elia] fu indirizzata dicendo: Vattene da qui, volgiti verso est e nasconditi presso il torrente Kerith, che si trova ad est del Giordano” (1 Re 17:2-3).
Mentre Elia guardava la crisi che gli stava davanti, le cose gli dovevano sembrare veramente disperate. Dio però aveva in mente un piano specifico di sopravvivenza per il suo servo fedele. Egli istruì il profeta, “Va ad est del fiume Giordano, lì troverai Kerith, un piccolo affluente che scorre da quelle parti. Potrai da lì attingere tutta l’acqua potabile di cui hai bisogno. Inoltre, ho provveduto che ti sia consegnato del cibo quotidianamente, mediante i miei corvi corrieri!”
Chi avrebbe potuto mai, in milioni di anni, escogitare un simile piano di sopravvivenza? Come avrebbe potuto Elia mai immaginare che sarebbe stato mandato ad un ruscello nascosto per trovare acqua da bere, quando non c’era altro che arsura in tutto il paese? Come avrebbe mai potuto pensare che una provvista quotidiana di pane gli sarebbe stata portata da corvi che mangiano qualsiasi cosa in cui affondano il loro becco?
Più tardi, i tempi si fecero difficili per Elia, perché infine il ruscello si prosciugò. Ma Dio intervenne di nuovo, donando al profeta una fresca parola di direzione. Egli disse, “Levati, e và a stabilirti a Sarepta dei Sidoni; ecco, là io ho ordinato a una vedova di provvederti da mangiare” (v.9). Ancora una volta devo porre questa domanda – chi mai avrebbe potuto pensare che una povera vedova, nel mezzo di una depressione, avrebbe provveduto a cibare un uomo per giorni, settimane, mesi? Ma la verità è che Dio usa le cose più disprezzate, le più insignificanti del mondo per la Sua gloria. Ed Egli disse ad Elia. “Se ti recherai da lei e farai quanto ti ho detto, sopravviverai. Ascoltami, porgi orecchio alle mie direzioni, e ce la farai!”
L’evidenza è schiacciante: Dio. Il nostro consigliere, consolatore ed esperto in sopravvivenza, ha un piano dettagliato per ognuno dei Suoi figli per aiutarli ad affrontare i peggiori dei momenti!





UNA PAROLA IN PIU'

"Quando le fondamenta sono distrutte, che può fare il giusto?"

Di recente ho sentito la necessità di inviare un messaggio URGENTE che avvertiva di una grande calamità imminente , tale da far tremare persino gli eletti di Dio.

Un ministro mi ha chiesto: "non c'è una parola di più: come dovrebbe reagire il giusto a una simile parola?"

Posso rispondere soltanto condividendo ciò che lo Spirito Santo sta dicendo al mio cuore e con ciò che io stesso devo fare. Ho scritto di essere stato guidato in senso pratico a mettere da parte una scorta di cibo per circa un mese, perché ho visto con i miei occhi il panico sulla scia del / causato dal terrorismo. Questa dev'essere una parola personale per ciascuno di noi.

Questo è ciò che sento dire personalmente al mio cuore dallo Spirito Santo riguardo ad una calamità imminente: RESTA FERMO E VEDRAI LA LIBERAZIONE DELL'ETERNO.

Questa è l'attitudine di fede di fronte alla calamità. Cosa poteva fare Israele alle sponde del Mar Rosso? L'esercito di faraone stava avanzando, c’erano montagne su entrambi i lati, e davanti a loro, un mare ostile. La carne gridava: "Fa qualcosa!"

La carne gridava disperazione. Poteva il popolo di Dio asciugare il mare? Spianare una montagna? Combattere contro un grande esercito senza possedere armi? Essi si trovavano in ciò che sembrava / pareva loro una situazione spaventosa, tremenda. Il popolo di Dio tremava - e in quell'ora di scuotimento giunse una parola da Dio.
In sintesi:

"State fermi. Non temete. Questa è l'ora della salvezza. Voi testimonierete l'abbattimento delle fondamenta di una potenza mondiale. Ma allo stesso tempo, io combatterò per voi. State tranquilli - restate fermi e guardate la mia opera".

Amati, il mio avvertimento è solo una voce tra tante che dicono tutte la stessa cosa. Potremmo forse tremare per un tempo, ma coloro che davvero conoscono la Parola di Dio saranno prontamente consolati dallo Spirito Santo. Riceveremo tutti un grande battesimo di pace, una tranquillità soprannaturale che sarà una testimonianza straordinaria per le moltitudini sconvolte.

In Cristo,

David Wilkerson





CONOSCERE IL PADRE

Credo che i nostri figli naturali giungano a conoscere la nostra natura e la nostra attitudine nei loro confronti soprattutto durante i loro periodi di crisi. Quando si trovano in mezzo al dolore, alla sofferenza e al bisogno, riconoscono la nostra profonda cura e preoccupazione per loro. Quando i miei figli vivevano ancora con noi, non avevo bisogno di far loro una lezione su come fossi fatto. Non dovevo mai dire: “sono vostro padre, sono paziente, gentile, pieno di misericordia e dolcezza verso di voi. Sono sensibile nei vostri confronti, pronto a perdonarvi in ogni momento”. Sarebbe stato ridicolo da parte mia fare certe affermazioni. Perché? I miei figli hanno appreso il mio amore per loro durante le loro esperienze di crisi. Ed ora che sono cresciuti, sposati ed hanno i loro propri figli, i miei figli e le mie figlie mi stanno conoscendo attraverso una serie tutta diversa di esperienze. Stanno apprendendo ancora di più come sono fatto e le mie attitudini ed azioni verso di loro in questo nuovo tempo di bisogno nella loro vita.

Così è con noi, nel conoscere il nostro Padre celeste. Dal tempo di Adamo fino alla croce di Cristo, il Signore diede al Suo popolo una rivelazione sempre crescente del Suo carattere. Tuttavia, non lo fece semplicemente proclamandolo. Egli non cercò di rivelarsi dicendo soltanto “I seguenti nomi descrivono la mia natura. Ora, andate ed imparateli, cosicché scoprirete chi sono”.

Le espressioni (nomi) ebraiche descrivono in effetti le glorie stupende e i doni racchiusi nei nomi del nostro Signore. Eppure, Dio rivelò questi aspetti della Sua natura al Suo popolo facendo effettivamente per loro ciò che Egli stesso proclamò di essere. Egli vide il bisogno dei Suoi figli, previde la strategia del nemico contro di loro, ed intervenne in modo soprannaturale in loro favore.

Ti esorto a conoscere il tuo Padre celeste con tempo, con decisione, con il cuore. Chiedi allo Spirito Santo di riportare alla tua mente i tanti aspetti della provvidenza celeste che Dio ti ha elargito nei tuoi momenti di bisogno. Poi chiedi allo Spirito di edificare in te una vera conoscenza del cuore dell’IO SONO –del Dio che è tutto ciò di cui hai bisogno, in ogni momento.



LA PROVA PIU’ GRANDE

“Allora Mosè stese la sua mano sul mare; e l'Eterno fece ritirare il mare con un forte vento orientale tutta quella notte e cambiò il mare in terra asciutta; e le acque si divisero.” (Esodo 14: 21)

Davanti agli Israeliti c’era una via che li avrebbe condotti alla salvezza. In questo momento cruciale, Dio voleva che il suo popolo guardasse a quelle mura e credesse che Egli avrebbe trattenuto le acque finché non fossero arrivati sani e salvi dall’altra parte.

In parole povere Dio voleva che il suo popolo avesse una fede che dichiarasse: “Colui che ha iniziato questo miracolo per noi lo porterà a termine. Lui ci ha già dato la prova di essere fedele.

Nel guardare indietro, vediamo che tutti i nostri timori erano vani. Non avremmo dovuto avere paura quando vedemmo sopraggiungere gli Egiziani. Iddio ha innalzato un muro di tenebre soprannaturale per proteggerci da loro, non avremmo dovuto temere le loro minacce nella notte. Per tutto il tempo, Dio ha provveduto per noi una luce splendente mentre i nostri nemici erano accecati dalle tenebre. I nostri timori erano vani anche in merito a quei venti violenti, perché Dio in quel momento li stava usando per creare la nostra via di fuga.

Ora noi vediamo che Dio desidera soltanto farci del bene. Abbiamo visto la sua potenza e la sua gloria in nostro favore ed ora siamo determinati a non vivere più nella paura. Non ci importa se quei muri d’acqua cederanno. Per vita o per morte siamo del Signore”.

C’era un motivo per cui Dio voleva questo tipo di fede da Israele in questo momento. Stavano per affrontare un viaggio attraverso il deserto. Avrebbero dovuto sopportare privazioni, pericoli e sofferenza. Così Egli disse: “voglio che il mio popolo sappia che gli farò solo del bene. Non voglio che abbiano paura di morire ogni volta che affrontano il pericolo. Voglio un popolo che non abbia paura della morte perché sanno che sono degno di fiducia in ogni cosa”.

Un vero adoratore non è qualcuno che danza dopo che la vittoria è stata conquistata. Non è la persona che canta le lodi di Dio una volta che il Nemico è stato sconfitto. Questo è ciò che fecero gli Israeliti. Quando Dio divise il Mar Rosso ed essi giunsero dall’altra parte, cantarono e danzarono, lodarono Dio ed esaltarono la Sua grandezza. Tuttavia, tre giorni dopo, questo stesso popolo mormorava amaramente contro Dio a Mara. Questi non erano adoratori – erano degli strilloni superficiali!

Un vero adoratore è qualcuno che ha imparato a confidare in Dio nella tempesta. L’adorazione di questa persona non si riscontra soltanto nelle sue parole ma anche nel suo modo di vivere. Il suo mondo è sereno in ogni tempo, perché la sua fiducia nella fedeltà di Dio è incrollabile. Egli non ha paura del futuro perché non ha più paura di morire.

Gwen ed io abbiamo visto questo tipo di fede incrollabile nella nostra nipote di 12 anni, Tiffany. Mentre eravamo seduti al suo capezzale nei suoi ultimi giorni ammirammo in lei una pace che oltrepassava ogni nostra comprensione. Mi disse: “nonno, voglio andare a casa. Ho visto Gesù, e mi ha detto che mi vuole lì. È solo che non voglio più restare qui”.

Tiffany aveva perso ogni timore della morte e della privazione.

Questo è il riposo che Dio vuole per il suo popolo. È una certezza che dice come Paolo, e come Tiffany: “sia che io viva sia che io muoia. Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno”. Questo è ciò che rende vero un adoratore.

Prego che tutti coloro che leggono questo messaggio possano dire in mezzo alle loro tempeste: “si, forse l’economia sta per collassare; si, forse sto ancora affrontando una notte buia e tempestosa, ma Dio si è dimostrato fedele verso di me. Non importa ciò che succederà, riposerò nel Suo amore per me”.


FA' TRE COSE

In mezzo alle sue prove, Dio disse ad Israele di fare tre cose: "Non temere. Resta fermo. Guarda la salvezza del Signore". La Sua chiamata ad Israele era: "Io combatterò per te. Tu devi solo mantenere la tua pace. Sii tranquillo, e metti ogni cosa nelle mie mani. Proprio ora sto compiendo un'opera nel regno soprannaturale. Ogni cosa è sotto il mio controllo. Dunque, non ti agitare. Confida che io sto combattendo contro il diavolo. Questa battaglia non è tua" (vedi Esodo 14:13-14).

Presto l'oscurità scese sopra il campo. Era l'inizio di una notte buia e tempestosa per Israele, ma era anche l'inizio dell'opera soprannaturale di Dio. Egli inviò un angelo tremendo a proteggerli, affinché si mettesse tra il Suo popolo e i loro nemici. Credo che Dio mandi ancora angeli che si accampano intorno a coloro che Lo amano e Lo temono (vedi Salmo 34:7).

Il Signore muoveva inoltre la nuvola soprannaturale che aveva dato ad Israele per guida. La nuvola improvvisamente si spostò dalla parte anteriore dell'accampamento d'Israele alla parte posteriore e si pose come un alto muro nero davanti agli egiziani. Dall'altra parte, la nuvola forniva una luce soprannaturale, offrendo agli israeliti una chiara visibilità durante la notte (vedi Esodo 14:20).

Nonostante l'esercito di faraone fosse nelle tenebre più totali, riusciva comunque ad alzare la propria voce e per tutta la notte scagliò minacce e bugie contro gli israeliti. Le loro tende tremavano per questa sfilza di bugie che colpivano in quella buia notte. Ma non importava quanto sonoramente il nemico li minacciasse perché c'era un angelo di Dio di guardia a proteggerli, e Dio aveva promesso al Suo popolo che non li avrebbe abbandonati.

Caro santo, se sei un figlio di Dio riscattato col sangue, sappi che Lui ha messo un angelo guerriero tra te e il diavolo, ed Egli ti comanda, proprio come fece con Israele, "Non temere. Resta fermo. Credi nella mia salvezza". Forse satana viene contro te soffiandoti addosso ogni minaccia malvagia, ma mai nella tua notte tempestosa e buia il nemico sarà in grado di distruggerti.
"
Mosè stese la sua mano sul mare; e l'Eterno fece ritirare il male con un forte vento orientale tutta quella notte" (Esodo 14:21).

Quel vento orientale causato da Dio era talmente forte che iniziò a dividere le onde del mare: "il vento orientale...cambiò il mare in terra asciutta, e le acque si divisero" (14:21).

Il termine ebraico per vento qui significa "violento esalare". In altre parole, Dio esalò e le acque si congelarono in mura. Le tende degli israeliti devono aver tremato violentemente mentre quei torrenti imponenti sprizzavano attraverso l'accampamento. Perché Dio permise che Israele passasse un'intera notte tempestosa quando avrebbe potuto dire una semplice parola per calmare gli elementi naturali?

Che tempesta dev'essere stata e che tempo di paura dev'essere stato per Israele. Ti chiedo, cosa stava facendo Dio? Perché mai avrebbe permesso che una tempesta così terribile proseguisse per tutta la notte? Perché non disse semplicemente a Mosé di toccare le acque con il suo mantello e di dividere le onde in modo soprannaturale? Quale motivo plausibile aveva Dio per permettere che accadesse tutto ciò in quella notte tremenda?

C'era solo un motivo: il Signore stava foggiando degli adoratori. Dio era all'opera in ogni istante, e usava quella tempesta terribile per creare una via d'uscita per il suo popolo da quella crisi. Eppure gli israeliti non riuscivano a capirlo in quel momento. Molti si nascosero nelle loro tende, ma coloro che uscirono fuori testimoniarono di una luce gloriosa; rimasero meravigliati davanti alla vista gloriosa delle onde che salivano, mura imponenti di acqua che si elevavano per formare un sentiero asciutto attraverso il mare. Quando il popolo vide questo, deve aver gridato, "Guardate, Dio ha usato il vento per creare una via per noi. Gloria a Dio!"


LA LEZIONE DEL FIGLIOL PRODIGO

La Bibbia dice, "Ma mentre era [il figliol prodigo] ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò" (Luca 15:20).

Credo che il figlio prodigo tornò a casa a motivo della sua relazione con il padre. Questo giovane conosceva il carattere di suo padre - e sembra che da lui avesse ricevuto molto amore. Deve aver saputo che se fosse tornato, non sarebbe stato rimproverato o condannato per i suoi peccati.

Nota in che modo il padre del figlio prodigo lo ricevette nella sua misera condizione. Il giovane era intenzionato ad offrire una confessione sincera a suo padre, ma quando lo vide, non ebbe il tempo di fare una confessione completa. Suo padre lo interruppe correndogli incontro e abbracciandolo.

Il giovane fu solo in grado di scoppiare all'inizio del suo discorso dicendo, "Padre, ho peccato contro il cielo e contro te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio" (v.21). Ma suo padre non aspettò che finisse. Per lui, il peccato del giovane era una questione già risolta. L'unica risposta del padre fu quella di dare l'ordine ai suoi servi: "Rivestite mio figlio con la veste più bella e mettetegli un anello al dito. Preparate una festa, poiché festeggeremo. Che tutti si rallegrino, mio figlio è a casa!" Egli conosceva il cuore di suo figlio, sapeva che era pienamente pentito.

Il peccato non era la questione centrale per il padre. L'unica cosa che gli interessava davvero era l'amore. Voleva che Suo figlio sapesse di essere accettato già prima di poter esprimere una confessione, e questo è il punto al quale Dio vuole che tutti noi arriviamo: il Suo amore è più grande di tutti i nostri peccati. "La bontà di Dio ti spinge al ravvedimento" (Romani 2:4).


LA FOGGIATURA DI UN ADORATORE

Esodo 14 descrive un momento incredibile nella storia d'Israele. Gli israeliti avevano appena lasciato l'Egitto, sotto la guida soprannaturale di Dio. Ora, essi erano inseguiti dall'esercito di faraone in tutta la sua veemenza. Gli israeliti erano stati condotti in una valle circondata da entrambi i lati da ripide montagne, e davanti a loro, solo un mare ostile. Non ne erano ancora consapevoli, ma questa gente stava per vivere la notte più tormentata e buia della loro anima. Affrontarono una notte di angoscia, di panico e di disperazione che li avrebbe provati al limite.

Credo che questo passo tratti perfettamente il modo in cui Dio fa del Suo popolo degli adoratori. Infatti, in nessun altro capitolo della Bibbia ciò viene dimostrato con tanta forza. Vedi, gli adoratori non vengono formati durante i risvegli, in tempi buoni in cui splende il sole, o in periodi di vittoria e salute. Gli adoratori di Dio vengono foggiati nelle notti buie e tempestose, ed il modo in cui rispondiamo alle nostre tempeste determina semplicemente che tipo di adoratori siamo.

Ebrei 11 ci offre questa immagine di Giacobbe in età avanzata: "Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò, appoggiato alla sommità del suo bastone" (Ebrei 11:21). Perché Giacobbe viene rappresentato in questo modo nei giorni che precedettero la sua morte?

Giacobbe sapeva che la sua vita era giunta al termine, per questo motivo lo vediamo benedire i suoi nipoti. Perciò, cosa fa Giacobbe guardando indietro agli eventi della sua vita? Egli è spinto ad adorare. Non una singola parola viene pronunciata da quest'uomo. Tuttavia, appoggiandosi al suo bastone, pensando con meraviglia alla vita che Dio gli aveva donato, "adorò".

Giacobbe adorò Dio in quel momento perché la sua anima era nel riposo. Aveva provato che Dio era stato fedele, senza ombra di dubbio. Ed ora il patriarca conclude, "Non importa quale battaglia ho dovuto affrontare. Dio si è mostrato fedele verso me. Egli è sempre stato fedele. O Signore, Dio onnipotente, io ti adoro!


IL SEGRETO DELLA PRESENZA DI DIO

Nel Salmo 31, Davide ci presenta l’espressione “il segreto della Tua presenza”. Egli scrive, “Quanto è grande la tua bontà che riservi per quelli che ti temono, e che usi in presenza dei figli degli uomini verso quelli che si rifugiano in te! Tu li nascondi nel segreto rifugio della tua presenza, dalle insidie degli uomini, tu li custodisci in una tenda al sicuro dalle contese verbali” (Salmo 31:19-20).

Davide sta dicendo qualcosa di molto profondo qui: “Tutta la vera forza deriva dall’avvicinarsi a Cristo. La misura della nostra forza è proporzionata alla nostra vicinanza a Lui!” In breve, più simo vicini a Gesù, più forti diverremo, e tutta la forza di cui avremo bisogno deriverà soltanto dalla nostra vita segreta di preghiera. Se soltanto ci avvicineremo a Cristo, Egli si avvicinerà a noi, donandoci una fresca provvidenza di forza quotidiana. Questo è il segreto della Sua presenza!

Nell’Antico Testamento, la presenza del Signore era associata all’arca. Israele credeva che dovunque si trovasse l’arca, li ci fosse la presenza di Dio. Così, ovunque il popolo viaggiasse, portava l’arca con sé. Vediamo un esempio di tale fede riguardo la presenza del Signore associata all’arca in 1 Samuele 4.

Il diavolo teme la presenza del Signore nella nostra vita. Egli trema al solo pensiero della vicinanza di un credente a Cristo. Così, quando le sue orde demoniache ti vedono pregare ogni giorno, alla presenza del tuo Padre celeste, tutto l’inferno urla, “Dio è con questo credente. Questo ha la presenza divina. Cosa possiamo fare contro uno così?”

Questo è il motivo per cui satana farà qualsiasi cosa in suo potere per derubarti della presenza di Dio nella tua vita. Egli vuole impantanare la tua vita nel dubbio e nella paura, vuole prosciugarti di ogni forza! Userà qualsiasi cosa potrà, persino “cose buone” per tenerti lontano dal trascorrere del tempo solo con Gesù. Egli sa che il tuo tempo con Cristo ti rende vittorioso sopra i timori e le ansietà di questa età!

La Parola di Dio ci dice che possiamo pregare senza cessare. Ciò significa preghiera tacita, ovunque, in qualsiasi momento. Sono giunto a credere che le mie preghiere più importanti siano quei sospiri silenziosi di ringraziamento che offro a Lui durante la mia giornata. Questo mi tiene nella consapevolezza della Sua presenza



PACE PERFETTA


IN UN TEMPO DI PANICO, IL POPOLO DI DIO, FIDUCIOSO, SARA’ BENEDETTO CON UNA PACE PERFETTA
Il Signore dichiara, “Io creo il frutto delle labbra. Pace, pace a chi è lontano e a chi è vicino, dice l’Eterno, Io lo guarirò” (Isaia 57:19). Il termine ebraico per “pace” qui è “pace perfetta”.
Credo che, circondata dal caos e dall’isterismo nei giorni a venire, l’America vedrà la più grande testimonianza della gloria di Dio e della Sua potenza come non l’ha mai vista. Come? Tutta l’America vedrà che molti nel popolo di Dio possiedono la Sua pace perfetta! In quel tempo il Signore farà sorgere un popolo che è stato dotato della Sua pace perfetta ed assoluta – la pace che Cristo stesso ora gode alla destra del Padre. E noi vivremo, ci muoveremo, respireremo in quella pace meravigliosa.
La Scrittura dice che Dio custodirà tutti coloro che confidano in Lui “…Tu mantieni in una pace perfetta colui la cui mente rimane ferma in te, perché confida in te” (Isaia 26:3). E in questo momento, molti nel popolo di Dio stanno prendendo questo impegno con Lui: “Disporrò il mio cuore a cercare Dio in ogni cosa, non importa ciò che accadrà. Gli darò tutto ciò che possiedo e tutto ciò che sono. Credo che il Suo giudizio stia arrivando – per questo mi preparerò per Lui, come Sua sposa!”
Dio fece per la prima volta la Sua promessa di pace perfetta a coloro che in Giuda stavano attraversando un grande castigo del Signore sulla loro terra. Dio stava abbattendo tutte le alte fortezze e le mura, tutta la pompa e le ricchezze sulle quali il popolo si appoggiava, “…fin giù nella polvere” (Isaia 25:12). Persino il residuo fedele che ancora confidava in Dio fu scosso fino nel loro intimo. Tuttavia, durante quel tempo, Dio disse ad Isaia di rassicurare questi credenti fedeli: “Il Signore vi custodirà nella pace perfetta – se solo confiderete in Lui!” Il profeta disse, “O Eterno, tu stabilirai per noi la pace…” (26:12). In altre parole: Dio stabilirà nei nostro cuori la Sua pace perfetta- Egli vuole donarci una pace che non può essere smossa.
Allo stesso modo oggi, in questo momento in cui il panico imperversa in tutta l’America,in cui le notizie minacciose iniziano ad emettere onde d’urto di paura attraverso tutto il paese, in cui l’isterismo cresce – il popolo di Dio non potrà evitare di sentire quest’enorme onda di ansietà umana. È vero, io la sentirò, tu la sentirai; tutti i cristiani la sentiranno. Tali sentimenti sono inevitabili; è semplicemente umano avere una simile reazione ad un caos tanto terribile. Eppure, allo steso tempo, Dio metterà dentro di noi le risorse necessarie a prendere l’immediato controllo di ogni pensiero di timore e condurlo alla verità di Cristo; e il Suo Spirito riempirà l’intero nostro essere con la Sua pace perfetta!


NON AVERE PAURA DELLA SOFFERENZA

La resurrezione di Cristo fu preceduta da un breve periodo di sofferenza. Noi moriamo! Noi soffriamo! Il dolore e la sofferenza esistono.

Noi non vogliamo soffrire o essere feriti. Vogliamo una liberazione indolore, un intervento soprannaturale. "Fallo, Dio", preghiamo, "perché sono debole e lo sarò sempre. Fà ogni cosa mentre procedo per la mia strada, attendendo una liberazione soprannaturale".

Forse diamo la colpa dei nostri problemi ai demoni. Andiamo a cercare un uomo di Dio e speriamo che possa scacciare il demone in modo che possiamo tornare alla nostra vita senza dolore o sofferenza. Tutto fatto! Una dolce brezza che attraversi una vita di pace e vittoria. Vogliamo che qualcuno ci imponga le mani e tolga tutta l'aridità. La vittoria però non giunge sempre senza sofferenza e dolore. Guarda il tuo peccato. Affrontalo. Soffri per esso, proprio come fece Gesù. Entra nella Sua sofferenza. La sofferenza dura una notte, ma segue sempre la gioia al mattino.

L'amore di Dio richiede una scelta. Se Dio ci sollevasse in modo soprannaturale da ogni battaglia senza dolore o sofferenza, ciò eviterebbe ogni prova e tentazione; non ci sarebbe il libero arbitrio, non ci sarebbe la prova come per il fuoco. Sarebbe come se Dio imponesse la Sua volontà sugli uomini. Egli sceglie invece di venirci incontro nella nostra aridità e di mostrarci come essa potrebbe diventare la via verso una nuova vita di fede.

Spesso è la volontà di Dio che noi sperimentiamo l'aridità, persino il dolore. "Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino a lui le proprie anime, come al fedele Creatore" (1 Pietro 4:!9).

Grazie a Dio, la sofferenza è sempre il breve periodo prima della vittoria finale! "E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un pò di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente" (1 Pietro 5:10)


NON SIAMO SENZA SPERANZA

Quanti di noi conoscono la giustizia di Cristo non devono vivere come coloro che non hanno speranza. Siamo stati benedetti con l’amore di Dio e con il Suo timore e la Sua volontà per noi nei momenti più terribili, più bui, è che noi riceviamo la Sua gioia e la Sua allegrezza. Anche quando vediamo il giudizio cadere intorno a noi, dobbiamo cantare, gridare e gioire – non perché sia giunto il giudizio, ma nonostante esso.

Isaia 51:11 inizia con la parola Così, e significa, “alla luce di quanto ho appena detto”. Cosa aveva appena detto Dio? Egli aveva ricordato al Suo popolo, “[Io] ho fatto delle profondità del mare una strada, perché i redenti vi passassero” (Isaia 51:10), cioè, “Io sono ancora il Signore, l’Antico di giorni, l’operatore di miracoli. E il mio braccio è ancora forte da liberarti”.

Dunque, cos’è che Dio vuole che il Suo popolo conosca alla luce di tale verità? Ce lo dice in un unico verso, Isaia 51:11:

· “Così i riscattati dall’Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia”. In altre parole: “Avrò un popolo che ritornerà a me con fiducia, fede e certezza. Essi distoglieranno i loro occhi dalle circostanze che li circondano, ed essi otterranno nuovamente il loro canto di gioia”.
· “Otterranno gioia e letizia”. Dio guardò sulla terra attraverso i secoli e disse: “Avrò un popolo che otterrà gioia, che se ne impossesserà. Essi l’afferreranno, sarà loro possesso”.
· “Il dolore e il gemito fuggiranno”. Ciò non significa che tutta la nostra sofferenza cesserà; significa piuttosto che la nostra fiducia nel Signore ci eleverà al di sopra di ogni dolore e di ogni prova. Tutto ciò non potrà derubarci della nostra gioia e letizia in Cristo.


QUESTI UOMINI SONO STATI CON GESU'

In Atti 3, troviamo Pietro e Giovanni mentre vanno al tempio per adorare. Proprio fuori alla porta del tempio, era seduto un mendicante zoppo dalla nascita. Quest'uomo non aveva mai fatto un singolo passo in tutta la sua vita. Quando vide Pietro e Giovanni, chiese loro l'elemosina. Pietro gli rispose, "Io non ho né oro né argento, ma quello che ho te lo do" (Atti 3:6). Pietro poi pregò per il mendicante, dicendo "Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!" (3:6). In un attimo, l'uomo fu guarito! Nella gioia più totale, egli iniziò a correre nel tempio, saltando e gridando, "Gesù mi ha guarito!"
Tutti nel tempio si meravigliarono a tale vista, perché riconobbero l'uomo come lo zoppo. Quando Pietro e Giovanni videro la folla radunarsi, iniziarono a predicare Cristo. Migliaia vennero salvati; Eppure, mentre Pietro e Giovanni stavano predicando, i capi della sinagoga "piombarono su di loro, indignati" (Atti 4:1-2). Pietro aveva ricevuto franchezza dallo Spirito Santo, e rispose ai capi, "Il suo nome è Gesù Cristo il Nazareno, l'uomo che avete crocifisso solo tre settimane fa. Dio lo ha risuscitato dai morti, ed ora Egli è la potenza che ha guarito quest'uomo. Nessuno può essere salvato da altro nome; sarai perduto se non invochi il nome di Cristo" (vedi 4:10-12).
I capi rimasero attoniti. La Scrittura dice, "Essi si meravigliarono e riconoscevano che erano stati con Gesù" (4:13). L'espressione "riconoscevano" deriva da un termine greco che significa "conoscere da un segno distintivo".
Quale era il segno che distingueva Pietro e Giovanni? Era la presenza di Gesù. Essi possedevano l'immagine stessa di Cristo e del Suo Spirito. 
Coloro che trascorrono del tempo con Gesù non ne hanno mai abbastanza. Il loro cuore grida del continuo perché vuole conoscere meglio il Maestro, accostarsi di più a Lui, crescere nella conoscenza delle Sue vie. Paolo afferma, "A ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo" (Efesini 4:7; vedi anche Romani 12:3). Qual è la misura di cui parla Paolo? Essa significa una somma limitata. In altre parole, noi tutti abbiamo ricevuto una certa quantità della conoscenza salvifica di Cristo.
Per alcuni credenti questa misura iniziale è tutto ciò che possano mai aver desiderato. Vogliono quel tanto di Gesù che gli basti ad evitare il giudizio, sentirsi perdonati, mantenere una buona reputazione, sopportare un'ora di chiesa la domenica. Costoro si trovano in una "modalità di mantenimento", ed essi offrono a Gesù il minimo indispensabile.
Paolo desiderava quanto segue per ogni credente: "Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero e per l'edificazione del corpo di Cristo, finché giungiamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, affinché non siamo più bambini, sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell'errore, ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo" (Efesini 4:11-15).
Paolo stava dicendo, "Dio ha dato questi doni spirituali affinché siate ripieni dello Spirito di Cristo. Ciò è fondamentale, perché verranno degli ingannatori tra voi, per derubarvi della vostra fede. Se siete radicati in Cristo e crescete in Lui, nessuna falsa dottrina vi potrà sviare. Tuttavia, l'unico modo per crescere a tale statura è volere più di Gesù".





PROTETTO PER UNO SCOPO

Davide pregava, "Proteggimi, o Dio, perché io mi rifugio in te" (Salmo 16:1). La parola ebraica che Davide usa in questo verso per PROTEGGIMI è piena di significato. Esso dice, in essenza, "Metti una siepe intorno a me, un muro di spine protettive. Veglia su me e custodiscimi, osserva ogni mio singolo movimento, il mio uscire e il mio entrare".

Davide credeva fermamente che Dio preservasse il giusto, e la Scrittura dice che Davide fu aiutato e protetto in tutte le sue vie. Quest'uomo benedetto dichiarò, "Colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme. L'Eterno è colui che ti protegge, l'Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. L'Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita" (Salmo 121:4-7).

Lo stesso termine ebraico per PROTEGGERE appare anche in questo verso. Ancora una volta, Davide parla della recinzione divina, del muro soprannaturale di protezione. Egli ci rassicura, "Dio tiene il Suo occhio su di te, ovunque tu vada".

Infatti, il Signore è con noi in ogni luogo: sul lavoro, in chiesa, mentre facciamo la spesa. Egli è con noi in macchina, sull'auto, in metropolitana. E per tutto il tempo, dice Davide, Dio ci preserva dal male. In breve, il nostro Dio ha ogni Sua base coperta. Egli ha promesso di ostacolare ogni possibile arma fabbricata contro i Suoi figli.

Giorno dopo giorno, il nostro Dio mostra di essere un Protettore per il Suo popolo. Ma per quale scopo? Perché il Signore è così intento a preservarci? Troviamo un indizio nelle parole di Mosé: "L'Eterno ci comandò di mettere in pratica tutti questi statuti, temendo l'Eterno, il nostro Dio, per avere sempre prosperità e perché egli ci conservasse in vita, come è oggi" (Deutoronomio 6:24). Mosé dice che Dio gli diede i comandamenti per un motivo: per preservarli e custodirli. Ma per cosa? Per lo stesso motivo per il quale Dio vuole salvare e proteggere noi.

Pensa a tutti i modi in cui Dio protesse il Suo popolo scelto, Israele. Egli li protesse dalle dieci piaghe in Egitto, li liberò dall'esercito di faraone al Mar Rosso; Egli li guarì dai morsi mortali dei serpenti nel deserto, e questo popolo testimoniò della potenza protettrice di Dio ai loro figli e ai loro nipoti: "il Signore ci ha liberati da tutti i nostri nemici. Egli ci ha dato cibo ed acqua, e ha preservato i nostri vestiti dal logorio. Egli ha protetto Israele in ogni cosa".

Ma era tutta qui la testimonianza di Israele? Questo popolo fu protetto e preservato soltanto per poi morire nel deserto? Mosè affermò, "E ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato di dare ai nostri padri" (Deutoronomio 6:23). Mosè stava dicendo ad Israele, "Guardate a tutte le vie miracolose per le quali Dio ci ha condotti fuori dalla schiavitù. Perché pensate che lo abbia fatto? Perché pensate che vi abbia scelti e segnati come un popolo eletto fin dalla fondazione del mondo? Perché vi ha liberati dalla schiavitù? Perché vi ha benedetti quando meritavate di essere abbandonati?"

Il Signore vi ha preservato per condurvi in un certo luogo. Egli vuole compiere qualcosa nella tua vita al di là di tutti i miracoli. Il Signore preservò Israele e mise un muro intorno a loro per uno scopo ben definito: PORTARLI IN UN LUOGO DI UTILITA'. Egli li stava conducendo alla terra promessa, un luogo di adempimento.






 

DAVID WILKERSON

David Wilkerson Fondatore delWorld Challenge, Inc. è forse conosciuto per i suoi primi giorni nel ministerio con giovani drogati e membri di bande nella città di New York, come autore del suo libro La croce e il pugnale.